Il Ministero della Salute, con la Circolare 31400 del 29 settembre 2020, evidenzia come i tamponi rapidi (testi antigenici rapidi) possano essere utilmente estesi a contesti diversi rispetto a quelli in cui fino ad ora sono stati impiegati (porti e aeroporti), con particolare riguardo al contesto scolastico.
Questa circolare ministeriale non cita esplicitamente il mondo delle imprese, ma al tempo stesso non lo esclude.
I tamponi rapidi si differenziano da quelli classici perché l’analisi può essere effettuata nel luogo di prelievo e i tempi di risposta sono molto veloci (circa 15 minuti).
La sensibilità (93,3%) e la specificità (99,4%) di questo tampone, anche se non raggiungono i livelli del tampone tradizionale, sono comunque molto elevate e determinano la grande utilità di questo test per lo screening rapido nelle collettività quali sono le aziende.
Pertanto, l’utilizzo di questo tipo di tampone, anche considerandone i possibili limiti, potrebbe accelerare la diagnosi di casi sospetti di Covid-19, prevenendo in tal modo l’incremento dei contagi.
NB: I tamponi rapidi “fotografano” lo stato di negatività o positività delle persone del momento nel quale vengono eseguiti. Perché il monitoraggio sia efficace, è opportuno che venga ripetuto periodicamente e comunque (se possibile) con una frequenza non superiore a quella mensile.
E’ importante, inoltre, sottolineare che in caso di positività del tampone rapido sarà necessario effettuare contestualmente un tampone classico per confermare l’esito e per la messa in quarantena del soggetto.
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