Il Ministero della Salute ha evidenziato come i tamponi rapidi (testi antigenici rapidi) possano essere estesi a contesti diversi, come ad esempio al mondo delle aziende.
I tamponi rapidi si differenziano da quelli classici perché l’analisi può essere effettuata nel luogo di prelievo e i tempi di risposta sono molto veloci (circa 15 minuti).
La sensibilità (93,3%) e la specificità (99,4%) di questo tampone sono comunque molto elevate, pur non raggiungendo quelle dei tamponi tradizionali.
L’utilizzo di tamponi rapidi, quindi, anche considerandone i possibili limiti, potrebbe accelerare la diagnosi di casi sospetti di Covid-19, prevenendo in tal modo l’incremento dei contagi.
I tamponi rapidi “fotografano” lo stato di negatività o positività delle persone del momento nel quale vengono eseguiti. Perché il monitoraggio sia efficace, è opportuno che venga ripetuto periodicamente e comunque (se possibile) con una frequenza non superiore a quella mensile.
E’ importante sottolineare che in caso di positività del tampone rapido sarà necessario effettuare contestualmente un tampone classico per confermare l’esito e per la messa in quarantena del soggetto.